Il crowdfunding è terminato ed abbiamo raccolto 21.735 €
Grazie a tutti gli "Editori di Rete" che hanno sostenuto il progetto!
Analisi dei meccanismi interni di una delle gang cybercriminali più importanti del momento, che si dichiara “apolitica e interessata solo ai soldi”.
La sua cultura ha radici più profonde di quello che pensiamo. Non nasce solo in università. È difficile da documentare. Ha tante facce ma anche una matrice comune. Così argomenta un nuovo libro che esplora l’eredità politica del movimento hacker.
Da mercoledì mattina a mercoledì mattina. Quando abbiamo lanciato il crowdfunding per tutto il progetto Guerre di Rete speravamo ovviamente di raggiungere l’obiettivo minimo che ci eravamo dati (15mila euro), che è quanto necessario per andare avanti almeno un altro anno.
Ma non avevamo previsto di arrivare a quell’obiettivo in

Data center localizzati, gateway, controlli esterni: la strategia dell’app per superare le diffidenze europee. Ci riuscirà?

L’organizzazione ha perso la sua prima battaglia per prestare copie digitalizzate dei libri ai suoi lettori online. Ma a rischio ci sono anche le biblioteche.
Con il conflitto, la possibilità di automatizzare ulteriormente le armi e le guerre è diventata più vicina. Protagonisti i droni.
Mentre continuano i tagli, crescono proteste, sindacalizzazione e rivendicazioni dei dipendenti del settore tecnologico.
Ma non tutti sposano la sua visione ultra-positivista. E anzi la criticano aspramente. Intervista a Fabio Chiusi.
Pechino ha presentato la sua ambiziosa strategia per una digitalizzazione non occidentale. Autonomia tecnologica, governance sui dati considerati un bene semi-pubblico, e sfera d’influenza sul Sud del mondo.
I nuovi MacBook complicano la possibilità di riutilizzare dispositivi.
Ma anche Microsoft e Google non ne escono bene.
Di fronte all’ennesima bolla scoppiata c’è chi pensa che bitcoin possa ancora consolidarsi come l’oro digitale delle criptovalute. Il punto sul suo stato di salute.
La repressione da parte della giunta militare in Birmania passa anche attraverso il controllo delle comunicazioni e la sorveglianza. Partono le cause per accertare responsabilità.
Quando bisogna sapere, e come, se qualcosa è stato creato da strumenti di intelligenza artificiale? E in classe è meglio vietarli o rivedere compiti e metodi di valutazione?
A dieci anni dalla sua tragica scomparsa, la battaglia del giovane attivista e programmatore per l’open access e la condivisione della conoscenza continua in altre forme.
La Commissione Europea ha presentato una nuova proposta di legge sulla libertà dei media: quali sono i suoi punti più controversi?
Il nuovo chatbot di OpenAI può fare cose straordinarie, ma anche dire con grande sicurezza enormi scemenze. Noi ci abbiamo fatto un gioco da tavolo.
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