Dall’applicazione per denunciare “irregolari” che promette pagamenti in crypto a quella usata dai migranti per segnalare le forze dell’ordine. Come la tecnologia è al centro delle politiche repressive trumpiane.
Silenzio e ritardi sul sito che doveva garantire il diritto dei cittadini a sottoscrivere a distanza, con firma digitale qualificata, un referendum o un’iniziativa di legge popolare.
La sua cultura ha radici più profonde di quello che pensiamo. Non nasce solo in università . È difficile da documentare. Ha tante facce ma anche una matrice comune. Così argomenta un nuovo libro che esplora l’eredità politica del movimento hacker.