Donne, comunità LGBTQ+, gruppi marginalizzati sono più spesso oggetto di attacchi online. E mentre ci si preoccupa già del metaverso, restano alcuni problemi cronici: mancanza di moderatori, trasparenza e accountability.
Il potenziale info-bellico del social di giovanissimi è stato subito compreso e sfruttato sia dal blocco pro-Ucraina sia dalla Russia. E il bando geografico dei contenuti apre alla frammentazione della Rete.
Mentre i social network tentano di arginare profili finti e manipolazioni, gli Stati organizzano e teorizzano la lotta online per l’influenza. Militari, società di marketing, aziende di sicurezza sono mobilitati nella guerra dell’informazione e del fake.